mercoledì 21 novembre 2018

La "PAGANA":cenni sulla costruzione di una chitarra acustica H1,H2,H3

Ecco l'ultima creatura arrivata, il suo nome è "La Pagana" il luogo più alto che c'è all'Isola del Giglio. Già io sono nato li e così ho voluto chiamare questo nuovo strumento come la cima dell'isola. Premetto che per la prima volta provo a scrivere su questo mio blog, dato che mi ritengo soprattutto un uomo da "polvere" e con il PC non ho una grande confidenza se non per motivi legati a questo tipo di lavoro. Innanzitutto lo strumento in questione ha un diapason di 650 mm. lunghezza, considerevole per una folk, ma soprattutto per la maggiore forza necessaria a premere le corde sulla tastiera. Al contrario invece, la maggiore superficie vibrante delle corde dona allo strumento un timbro più aperto ...come un pianoforte?...Parliamo di lei: la sfumatura soleggiata è ottenuta a straccio e con colore ad acqua come si faceva un tempo del resto; perciò niente spray e sovrapposizioni...ecc. Non vi nascondo che l'operazione non è proprio una passeggiata in special modo su una conifera come l'abete del piano armonico in questione, ma la trasparenza delle fibre che si ottiene osservandola è semplicemente un regalo per i nostri occhi, se non sono troppo omologati ai triti "sunburst"...e se ci si accontenta! Ricapitolando l'oggetto in questione è un fuori misura sia per la profondità delle fasce che per la larghezza delle due anse specialmente quella inferiore, quasi un cerchio perfetto. Tra i particolari normalmente poco usati vi segnalo l'uso di una selletta in osso particolarmente spessa per poter avere più superficie d'appoggio per le corde quindi più suono recuperato. L'accoppiamento manico corpo a coda di rondine mi ha fatto sudare un poco poichè l'ansa superiore è rotonda la dove incontra il manico e non diritta come solitamente si usa fare quando si opta per questo tipo di accoppiamento e chi sa di cosa parlo forse mi capisce ma.....complichiamoci un po la vita. Segnalo che la tavola armonica non è incastrata in nessun punto nelle fasce quindi appoggia direttamente solo sulle controfasce seghettate; non male eh.. considerando i circa 95/100 Kg. di trazione esercitata sul ponte (tre strati di jacaranda riaccoppiati). Adesso mi piacerebbe fornire notizie più dettagliate su come è fatto internamente questa bambolina ....ma non so come proseguire visto che sono in fondo a questo foglio digitale. Come si vede da questa immagine solo il fondo sarà incastrato in maniera piuttosto benevola sulle controfasce ma il piano armonico non è vincolato.
 Adesso è sera e sono stufo di rimanere davanti a questa macchina infernale che brucia gli occhi...se tutto andrà bene domani proseguirò. Direi che potremmo proseguire parlando dell'effetto della coloritura del piano armonico con colorante all'acqua. E necessario prima di agire con il primo colore bagnare con parsimonia il piano armonico così da avere poco rialzo del pelo del legno via via che si procede io di solito parto con un poco di curcuma per avere un buon punto di chiaro al centro poi a seguire arancio marrone nel contorno esterno ma sempre con a portata di mano stracci umidi e puliti per amalgamare le sfumature che si susseguiranno fino ai neri esterni; stessa tecnica vale per retro manico paletta fasce ecc.
la Pagana
                                                                                                       Qui a fianco possiamo notare il risultato portato a termine con un paio di mani di gomma lacca molto diluita per sigillare il colore sottostante...chiaro no. Purtroppo, prima di spruzzare(io lo faccio con un aerografo dedicato) la gommalacca, viene una parte tediosa di questo lavoro cioè, è necessario armarsi della più santa pazienza e grattare via il colore da tutte le superfici chiare in legno, con raschietti sagomati o con una lametta montata su un perno di legno tondo e intaccato all'apice per contenerla, ed eliminare il nero dai filetti in acero, rosetta, barretta sul fondo ecc. A  proposito di gomma lacca, io ne passo a tampone anche all'interno sia sulle fasce che sul fondo e sul retro della tavola armonica così il tutto respirerà comunque ma, polvere ed umidità potranno sicuramente infastidire di meno lo strumento.

Per il manico che vediamo a sinistra ho utilizzato due pezzi di mogano piuttosto leggero inframezzato da 1 cm. di "Jacaranda"(suona da solo).Nella foto è pronto per essere fresato con la giusta angolazione,poco più di 1°, in maniera tale da raggiungere con la sua proiezione la quota da me prestabilita sul piano armonico dove si troverà la sella del ponte. Sulla destra potete vedere il corpo pronto per ricevere il manico.Mi ripeto non è una operazione veloce anche perché la parte superiore della chitarra ha le spalle tonde quindi quando si va ad accostare                                             il manico al corpo la cosa è macchinosa.
Come da foto a sinistra l'accoppiamento a secco è avvenuto, ma solo attraverso prova ed errore si affina lentamente la discesa del manico nella sede del corpo. Lo so, fare un incastro diritto e poi mettere le viti ci si complica meno la vita ma per me ormai questo è diventato il mio modo preferito di assemblare le due cose e se ben eseguito, la trasmissione del suono ed il comportamento del legno durante i cambi di stagione(secco/umido) è eccellente.Se poi sopra al manico, dopo aver installato la barra tirante, ci si incolla una tastiera ricavata da un bellissimo pezzo del glorioso legno Jacaranda del 1986 allora gli armonici che questo legno letteralmente ci regala sono avvolgenti e nascosti....non si capisce da dove arrivino.

A differenza della tavola armonica, nella foto sulla destra, che non si incastra  attraverso le catene in nessun punto nelle controfasce, ma le sfiora appena, quindi libera, il fondo si va ad incastrare nelle controfasce con una altezza alla sua estremità di circa 8 mm. cosi da irrigidire la struttura del fondo stesso e portando verso l'alto la frequenza di risonanza accoppiandosi più armonicamente con il piano armonico la cui frequenza di risonanza è sicuramente più bassa.
modi della tavola armonica
                                              Nell'immagine qui a sinistra vediamo un modo di vibrazione intorno ai 500 Hz  che mostra la tavola armonica ancora un poco troppo rigida visto il tipo di catenatura per la quale ho optato e che non vedete per un fatto di "privacy"...!!? ma lavorandoci ancora ho potuto diminuire abbondantemente la porzione poco vibrante cioè quella quantità di foglie di te che vedete ancora troppo ammassate nella zona del ponte.                                                                                                                                             A questo punto il corpo è chiuso ma mancano ancora i filetti esterni che renderanno gli acuti più pronunciati visto che saranno di legno e non di plastica. Il modo che qui viene rappresentato è il primo ed ancora si deve chiudere del tutto proprio per poter generare più bassa frequenza di vibrazione.Basterà , con molta attenzione, andare a togliere legno in superficie ma solo quello che è stato lasciato in più dato che se se ne leva troppo prima, dopo non si torna indietro facilmente.                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                       

               

                      Nelle due immagini sulla sinistra si può ammirare il mio piega fasce aggiornato con un più moderno tappetino riscaldato inglobato tra due sottili lamine in acciaio ed un controllo della temperatura e del tempo necessari a svolgere il proprio lavoro. Fino a pochissimo tempo fa dentro c'erano tre lampadine che fungevano da riscaldatore ora la cosa è più controllabile, ma al termine dell'operazione è necessario comunque rifinire le pieghe a mano su un ferro caldo dato che a volte il legno ritorna un poco al suo stato precedente.Sulla destra invece si può ammirare la tastiera in "jacaranda" inglobata da due filetti in palissandro indiano in maniera tale da chiudere sui due lati del manico l'ingresso di umidità o secchezza alla base dei tasti. Logicamente quando andremo a inserire questi ultimi dovranno essere pre curvati e nettati della porzione di gambo che su ambo i lati del tasto appoggiano sui filetti laterali.

proteggetevi bene
A questo punto qualche cenno sulla verniciatura che spesso e volentieri eseguo con gomma lacca a tampone, (una quarantina di passaggi) ma anche alla nitrocellulosa come in questo caso. E estremamente infiammabile ed i suoi vapori sono molto tossici quindi saremo costretti a lavorare in un ambiente dove sia possibile il costante ricambio dell'aria. Io mi sono attrezzato così, su un piccolo loggiato all'ingresso del mio laboratorio. L'attrezzatura necessaria è abbastanza costosa rispetto al quasi nulla per la gomma lacca ma la resistenza al graffio e agli agenti esterni è sicuramente migliore pur mantenendo una buona trasparenza al suono. 2 o 3 mani di fondo seguite da 6/8 mani di trasparente finale di solito bastano. Meglio attendere un mesetto prima di poterle carteggiare così da poter permettere la totale evaporazione del solvente ed il conseguente indurimento della vernice che poi andremo a lucidare.Dopo anni di olio di gomito ho costruito la mia lucidatrice. Finita la lucidatura è arrivato il momento di incollare il ponte, ottenuto con tre strati di "jacaranda", sul piano armonico. L'operazione è delicata, ma con un poco di attenzione tutto andrà bene. Una volta incollato il ponte arriviamo al fatidico momento della preparazione del capo tasto e della selletta ambedue in osso. La perfezione in questo caso è estremamente necessaria visto che ne andrà della suonabilità dello strumento. A lavoro terminato non resterà che montare le corde e godersi questa stupenda magia: IL SUONO.                                                                                                                                                                                                                                    
La Pagana è finita

                                                                                                                                                                                                                                                                                       
                             
   Per terminare forse in bellezza, giudicate voi, inserisco un piccolo video fatto molto alla buona, ma vi prometto che quando potrò cercherò di essere più professional!!!!!!
             
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                     
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                               

2 commenti: